Tematica Anfibi

Ichthyosaura alpestris Laurenti, 1768

Ichthyosaura alpestris Laurenti, 1768

foto 101
Foto: Joxerra Aihartza
(Da: en.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata J-B. Lamarck, 1801

Classe: Amphibia Gray 1825

Ordine: Urodela Duméril, 1806

Famiglia: Salamandridae Goldfuss, 1820

Genere: Ichthyosaura Latreille, 1801


itItaliano: Tritone alpino

enEnglish: Alpine newt

frFrançais: Triton alpestre

deDeutsch: Bergmolch, Alpenmolch

spEspañol: Tritón alpino

Descrizione

Il tritone alpino è una specie di taglia media con capo appiattito, zampe brevi e coda compressa in senso laterale. La superficie della pelle è liscia in fase acquatica, mentre nella fase terrestre appare setosa e granulosa. Durante la stagione riproduttiva, il maschio presenta una bassa cresta vertebrale che passa senza soluzione di continuità in una cresta caudale. Le parti superiori del maschio vanno dal celeste al grigio-azzurrognolo, e a volte dal blu scuro al nerastro. I lati del capo e del corpo sono percorsi da una banda bianco-argentea con macchioline nere; più in basso si trova una brillante zona azzurra, confinante con il lato ventrale arancione. Anche la cresta dorsale è bianco-argentea con macchioline nere. Le parti superiori della femmina sono brunastre, grigie, verdastre o quasi nere, spesso con un'evidente marmorizzazione. Il lato ventrale di entrambi i sessi è uniformemente arancione o giallastro, senza macchie. In alcune popolazioni si possono anche osservare macchie sulla gola. La lunghezza è di 8-9 cm nei maschi e di 10-12 cm nelle femmine. Il tritone alpino è una specie prevalentemente notturna, ma durante la stagione riproduttiva (in Europa centrale dalla fine di febbraio a giugno) si può anche incontrare di giorno. Durante i lunghi rituali di corteggiamento non è raro osservare più maschi in competizione per un'unica femmina: il maschio si dispone direttamente davanti alla sua compagna, mentre con la coda piegata verso un lato emette verso di essa sostanze odorose dalla sua cloaca. Quindi il maschio segue la femmina finché questa non gli segnala la sua disponibilità ad accoppiarsi toccando lievemente la regione caudale del maschio. Dopo la deposizione dello spermatoforo del maschio sul letto del ruscello, la femmina vi striscia sopra e preleva lo spermatoforo con la sua cloaca (fecondazione interna). In una stagione riproduttiva ciascuna femmina depone, nell'arco di diverse settimane, fino a 250 uova che per mezzo delle zampe posteriori attacca uno per uno su foglie di piante acquatiche o avvolte al loro interno (a scopi di protezione). A seconda della temperatura dell'acqua, lo sviluppo embrionale dura 2-3 settimane, quello delle larve altri 3 mesi. A partire da giugno/luglio, quindi, gli animali adulti passano alla vita terrestre, con l'esodo dei giovani tritoni nei mesi di settembre e ottobre. Non è raro, in questa specie, imbattersi in esemplari neotenici (pedomorfi), ossia individui in grado di riprodursi ma che conservano ancora caratteristiche larvali come le branchie. In particolare molte popolazioni che vivono nei freddi laghi di montagna dei Balcani meridionali sono caratterizzate da un'alta percentuale di individui neotenici. La suddivisione in sottospecie del tritone alpino non è ancora ben chiarita. In Europa occidentale, centrale e orientale vive la forma nominale Ichthyosaura alpestris ssp. alpestris, la più diffusa, mentre è limitata alla sola Spagna del nord Ichthyosaura alpestris ssp. cyreni. In Italia settentrionale e centrale si trova Ichthyosaura alpestris ssp. apuana, sottospecie che sembra comprendere anche la forma isolata, limitata ad alcuni laghi naturali in Calabria, Ichthyosaura alpestris ssp. inexpectata. La forma Ichthyosaura alpestris ssp. veluchiensis vive in Grecia centrale e nel Peloponneso settentrionale. Altre sottospecie, dalla tassonomia ancora dibattuta, sono state osservate nei Balcani e in Europa orientale: Ichthyosaura alpestris ssp. serdara, Ichthyosaura alpestris ssp. montenegrina, Ichthyosaura alpestris ssp. reiseri e Ichthyosaura alpestris ssp. carpathica.

Diffusione

È ampiamente diffuso sui rilievi montani e collinari di tutta l'Europa centrale. Il suo areale si estende dai Carpazi (Ucraina/Romania) fino al nord della Spagna e dalla Danimarca meridionale fino alla Grecia e all'Italia centrale (popolazioni isolate anche nel centro della Spagna e nell'Italia centro-meridionale). Vive in prevalenza ad altitudini comprese tra 500 e 2000 m, in alta montagna raggiunge poco più di 2500 m, mentre è rara in pianura. Predilige habitat umidi e freschi in prossimità dell'acqua, per esempio foreste miste di latifoglie o valli montane ricche di vegetazione, ma vive anche su campi coltivati. Durante la stagione riproduttiva si può trovare in stagni e specchi d'acqua di piccole dimensioni come pantani, fossi o perfino solchi di pneumatici riempiti d'acqua, in laghi di montagna e, più raramente, anche in corsi d'acqua a flusso lento. Nella parte meridionale del suo areale popola soprattutto laghi scarsamente vegetati, in habitat montani carsici. I tritoni alpini trascorrono spesso l'inverno assembrati in gran numero in grotte terrestri, più raramente in acqua; anche le larve possono a volte svernare nell'acqua.

Sinonimi

= Mesotriton alpestris Laurenti, 1768 = Triturus alpestris Laurenti, 1768 = Triturus alpestris Laurenti, 1768.

Bibliografia

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–Andreone F., Dore B. 1991 - New data on paedomorphism in Italian populations of alpine newts, Triturus alpestris (Laurenti, 1768) (Caudata: Salamandridae). Herpetozoa 4 (3/4): 149-156.
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–Andreone F., Giacoma C., Cavallotto L., Francillon-Vieillot H., 1996 - Le cycle saisonal de Triturus alpestris: influence des facteurs externes. Revue Valdôtaine d'Histoire naturelle.
–Andreone F., Giacoma C., Sartoris L., 1993 - Subspecific differentiation in the courtship behaviour of Triturus alpestris alpestris and T. a. apuanus. Ecology, Ethology and Evolution 5: 380-381.
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–Denoël M.,2002. Paedomorphosis in the Alpine newt (Triturus alpestris): decoupling behavioural and morphological change. Behav. Ecol. Sociobiol., 52: 394-399.
–Denoël M.,2003. How do paedomorphic newts cope with lake drying? Ecography, 26: 405.


00002 Data: 01/06/1963
Emissione: Rettili e anfibi
Stato: Poland
00175 Data: 22/03/1995
Emissione: Specie animali protette - Anfibi
Stato: Yugoslavia
Nota: Emesso in un foglietto
di 5 serie di 4 v.

00225 Data: 01/08/1994
Emissione: Anfibi e rettili
Stato: Laos
Nota: Emesso in una serie
di 5 v. diversi
00357 Data: 18/07/1989
Emissione: Proteggere la natura - Specie in pericolo
Stato: Czechoslovakia

00365 Data: 06/06/1974
Emissione: Fauna
Stato: Liechtenstein
Nota: Emesso in una serie
di 4 v. diversi
00618 Data: 01/01/1984
Emissione: Fauna
Stato: Switzerland
Nota: Non ufficiale
Emesso da Pro Natura Helvetica
in collaborazione col WWF
Non ha valore